ANNO 14 n° 119
Giovedì web Un weekend fuori dal mondo
>>>>> di Samuele Coco <<<<<<
28/08/2014 - 00:01

di Samuele Coco

VITERBO - Ho vissuto, volutamente, l’esperimento di un weekend senza essere connesso. Per farlo non sono dovuto andare in un luogo sperduto o allontanarmi di molto da casa, ho tolto, semplicemente, la connettività da ogni dispositivo per la durata di un fine settimana. In poche parole? Un’esperienza, a tratti illuminante.

Cerchiamo di procedere con ordine: anzitutto, cosa spinge una persona ad andare (intenzionalmente, è importante sottolinearlo) “off-line”? Nel nostro Paese ritrovarsi per un periodo senza connessione è una realtà abbastanza frequente; vuoi per la scarsa copertura della rete Adsl sul territorio italiano, vuoi perché, in periodi di vacanze come questo, non tutte le strutture sono dotate di una connessione internet,quindi, non di rado, si ha la sensazione di vivere senza alcun collegamento.

Scegliere di andare fuori dalla rete è tutt’altro discorso. Personalmente, appartengo ancora alla categoria di persone che ritiene internet uno strumento positivo, in grado di migliorare la qualità della vita delle persone e apportare benefici, più che problemi. Nonostante questo, ho deciso di rompere per un periodo con il mondo della rete e dedicarmi ad attività che non necessitino di alcun tipo di connessione. Tornare indietro di alcuni anni per guardare la mia realtà quotidiana con occhi diversi, ma soprattutto, vivere dall’esterno alcune delle dinamiche di questo mondo iperconnesso.

Data questa premessa, e considerate le sensazioni che si provano quando ci si impone forzatamente qualcosa, è fin troppo scontato affermare che non è stato un test che vorrei rifare, quantomeno nel breve periodo. Ma, come accade per ogni esperienza della vita, alla fine dei conti bisogna saper riconoscere gli aspetti positivi e negativi che questa ci ha riservato. In questo week end disconnesso non ho potuto organizzarmi, come sempre tramite WhatsApp, per passare le giornate con gli amici ; non ho risposto ad alcune e-mail che provenivano da un contatto importante; mi sono ritrovato, dopo anni, a consultare il televideo per avere notizie ''fresche'' o perlomeno aggiornate, senza dover aspettare i telegiornali. Inoltre, per ascoltare musica non ho avuto a disposizione le mie playlist di Spotify .Ho vissuto un week end senza colonna sonora, ad eccezione di quella dell’autoradio in macchina.

Questa è la lista di alcuni dei disagi che ho vissuto, ma non è ovviamente completa; ci sono tante altre piccole cose che non ho menzionato poiché superabili, da molti, senza troppi patemi, come una notifica su Facebook o il ''mi piace'' a una foto su Instagram.

A questo punto è facile pensare che il sottoscritto non abbia trovato molti aspetti positivi da questo digiuno dal web. Ma non è così: la batteria del mio iPhone, ad esempio, ha raggiunto l’autonomia record di due giorni! Battute a parte, come detto in precedenza, da questi momenti c’è sempre qualcosa da imparare. Mi sono reso conto che, in alcuni momenti, rischiamo di sfiorare la dipendenza da internet: tra smartphone, tablet e computer, il rischio è quello di scambiare l’esistenza digitale in rete con la nostra vita reale. Imparare a gestire il proprio tempo, anche nel web, è la soluzione migliore per superare questo problema.

Troppo spesso siamo distratti dalla costante attività multi operativa,per dirla con un termine moderno ''multitasking'', che i ritmi serrati delle nostre giornate ci impongono. Rallentare e dedicarsi ad un’attività importante alla volta: questa è la lezione che ho imparato. Avevo deciso di allontanarmi dalla rete anche per dedicarmi a realizzare un progetto di montaggio video a cui tengo molto e, per il quale, non ho mai trovato il tempo.

La vita senza la velocità di internet torna a scorrere ad una velocità accettabile: si esce da quella sensazione di ''presente continuo e costante'' dettata dalle news e dagli aggiornamenti dei social network. Vivere in un mondo senza rete è ancora (con diverse difficoltà) possibile. Non è necessario privarsi del medium principale del nostro presente e, probabilmente, del nostro futuro. Basta semplicemente prendere delle vacanze anche da quello, se necessario. In medio stat virtus, la saggezza del passato non è mai stata così indicata per gli eccessi delle nostre abitudini reali e digitali.





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